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Canadair: una spettacolare utilità nella lotta agli incendi

In un mondo dove la fake news  sono sempre più all'ordine del giorno, e attecchiscono trasversalmente in tanti ambiti differenti, dall'attualità alla politica a tutti i colori della cronaca, è facile imbattersi in una notizia, divenuta anche virale, in realtà inventata e quindi completamente fasulla. Iniziamo il nostro articolo proprio partendo da una di esse, parecchio famosa e riproposta a più riprese in diverse versioni. Protagonista un sommozzatore, il cui cadavere viene inspiegabilmente trovato morto, bruciato, in un bosco, a chilometri di distanza dal mare. Uno scenario inizialmente alla C.S.I. direte voi, in cui solo un colpo di genio del detective protagonista riesce a scoprire come è avvenuto il decesso. Per la cronaca una puntata di C.S.I. Las Vegas, nota serie TV poliziesca, è proprio incentrata su una vicenda simile. Ma allora, che cosa c'è di veritiero o, perlomeno, di verosimile?


In realtà la risposta è semplice: nulla. Non si tratta di qualcosa accaduto realmente, ma appunto di una fake news, diffusa sul web con tanto di ricostruzione fotografica annessa, ovviamente un fotomontaggio. Il sommozzatore sarebbe stato "raccolto" dalla cisterna di un Canadair che poi, rovesciando l'acqua su un bosco in fiamme, avrebbe inevitabilmente condotto il malcapitato verso una fine atroce. Ebbene, si tratta di una notizia totalmente falsa e infondata. Vero e reale è invece il ruolo del Canadair, che opera proprio in questa maniera per spegnere incendi di vastissima portata ed estensione.


Che cos'è un Canadair?


Il Canadair è un aeroplano anfibio prodotto originariamente dall'azienda canadese omonima, di proprietà del governo di Ottawa fino al 1986, quando venne poi privatizzata e assimilata nell'attuale Bombardier, società che tuttora produce questa tipologia di velivoli.

Incontrò i cieli per la prima volta il 23 ottobre 1967, con il suo primo design, prendendo il nome di Canadair CL 215 per poi espandersi rapidamente in tutto il mondo come la principale forza dal cielo nella lotta agli incendi. 

E' stato infatti ideato specificatamente per contrastare i roghi e le sue funzionalità e caratteristiche sono davvero straordinarie, naturalmente andate perfezionandosi, da un punto di vista tecnico e meccanico, nel corso del tempo. Il Canadair CL-215 è stato progressivamente sostituito con il più recente CL-415, meglio conosciuto come 415 Superscooper, in dotazione anche alla Protezione Civile italiana.


La sua natura anfibia permette al Canadair di poter decollare e atterrare sia sulle abituali piste, come i velivoli tradizionali, sia di planare sull'acqua come un idrovolante. Dotato di due motori radiali a 18 cilindri a turboelica, e con un'apertura alare di 30 metri, può raggiungere una velocità massima pari a 370 km/h con un'autonomia massima di volo pari a circa sei ore. Opera principalmente per spegnere incendi di vasta estensione soprattutto in aree boschive ma non solo, attingendo l'acqua dal mare o da bacini idrici vicini al rogo grazie a due serbatoi che possono contenere fino 3000 litri d'acqua l'uno. 

Il rifornimento avviene planando a pelo d'acqua, riducendo la velocità a 130 km/h per riempire i serbatoi attraverso due bocchette di dieci centimetri di diametro l'una (nessun sommozzatore quindi potrebbe venirne inghiottito...), che garantiscono il pieno in soli 12 secondi. Questa operazione, definita scoop (dalla terminologia inglese) avviene in automatico, senza la necessità di alcuna pompa d'aspirazione in quanto la velocità dell'aereo, nel suo impatto con l'acqua, imprime già di per sé una forza sufficiente per completare il carico. 

Una volta che l'acqua viene prelevata nei due serbatoi, un apposito miscelatore inietta in essa una sostanza tensioattiva, il foam, che ha la funzione di diminuire la tensione superficiale dell'acqua in modo da renderla più fluida ed efficace una volta rovesciata sull'incendio, andando a colpirne direttamente la base, sottraendo il comburente alle fiamme che divampano, ossia l'ossigeno, secondo il principio che abbiamo illustrato qui

Il Canadair vola generalmente a bassa quota, in un raggio massimo di 25 chilometri da specchi d'acqua utilizzabili per rifornirsi, e arriva a sganciare in media circa nove carichi d'acqua l'ora, rilasciati sull'obiettivo grazie all'apertura di due specifici portelloni. Per compiere questa operazione il velivolo deve volare ad altitudini basse, anche sotto i 30 metri di quota, il tutto per evitare che le bombe d'acqua rilasciate si vaporizzino, parzialmente o totalmente, prima di colpire il rogo, risultando così vane. 

Occorre inoltre ricordare che anche la tipologia di incendio va analizzata, per poterla contrastare al meglio e con efficacia. Per esempio, in caso di incendi in foreste di conifere è necessario armarsi di grande pazienza, in quanto occorrerà molto più tempo per sedare il rogo. La resina di alcuni alberi, come abeti e pini, è infatti un combustibile resistente e molto complicato da estinguere.

Il Canadair è un velivolo maneggevole, relativamente "leggero", il che permette virate rapide e più agevoli a chi lo conduce, e risulta pronto rapidamente al decollo, essendo già in grado di solcare i cieli solo 30 minuti dopo aver ricevuto l'allarme incendio. E' operativo unicamente durante il giorno e mai di notte.


Nel nostro paese la flotta di Canadair è al momento composta da 19 velivoli (di cui però solo 16 in attività), attestandosi come una delle più nutrite tra le nazioni del globo.

Per concludere l'identikit del Canadair e del suo modus operandi, è necessario specificare che il suo intervento è subordinato al primo intervento di Vigili del Fuoco con squadre di terra coordinate a livello regionale. Qualora l'incendio si estenda con maggior foga e su una superficie più ampia è allora il momento di intervenire per i mezzi aerei in dotazione alla specifica regione in cui si sta verificando il rogo, come per esempio elicotteri appositamente attrezzati. Solo dopo che questi primi due agenti antincendio sono stati interpellati arriva il momento, per i Canadair, di entrare in azione.  


Abbiamo iniziato il nostro articolo con una fake news e vi dobbiamo ancora una spiegazione. La vicenda che abbiamo riportato, originariamente ambientata in Italia e con improbabile protagonista un tale Giovanni, operaio siciliano poco più che trentenne con la passione per le immersioni, si origina in realtà da un romanzo di Mordecai Richlerd, La versione di Barney, pubblicato nel 1997 e correlato al film omonimo a cura del regista Richard J. Lewis, per venire poi ripreso anche nel film Magnolia del 2000, opera del regista Paul Thomas Anderson con, tra i membri del cast, addirittura Tom Cruise. 

Diciamo quindi che, più che una fake news solo nostrana, si tratta ormai di un'autentica leggenda metropolitana, le cui radici risalgono forse addirittura più indietro. 

Basti pensare che, tornando alle storie del Belpaese, già nel 1983 nel film Fantozzi subisce ancora il povero ragioniere veniva "prelevato" proprio in questa maniera nel bel mezzo di una nuotata... Non si trattava di un Canadair ma di un elicottero antincendio, però, come si dice in questi casi, invertendo gli addendi la somma non cambia!



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