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Titolo: Sicurezza & Prevenzione: la realtà dei movimenti sismici

Categoria: curiosità

Lo sapevi che più del 50% degli edifici nel nostro paese è stato costruito prima dell'mplementazione di qualsiasi normativa su sicurezza e prevenzione antisismica? Si tratta di un argomento importante relativo alla sicurezza generale di persone e beni che, nel corso degli ultimi anni e alla luce dei frequenti eventi tellurici, ha avuto ampia risonanza, anche in ambito governativo.

Come spesso accade in materia di sicurezza, il primo passo da compiere riguarda la prevenzione e noi in GEI, occupandoci a 360° di sicurezza con i nostri impianti antincendio e i nostri corsi di formazione specializzata nel settore, lo sappiamo bene. 

Come ci insegnano fin da bambini, prevenire è meglio che curare, per minimizzare sia i rischi, sia i danni collaterali che, da un punto di vista strutturale ed economico, possono avere ripercussioni devastanti.


Prevenzione

Prevenzione fa rima con manutenzione, un aspetto, per chi ha un'attività, da sottolineare e da curare nel tempo, con costanza e regolarità. 

Quali sono allora le Best Practice? 

Il primo passaggio consiste in un'adeguata conoscenza delle caratteristiche strutturali di ciascun edificio, oltre che dell'area in cui è collocato.

Lo studio diagnostico di un edificio è un passaggio fondamentale per potersi tutelare, approfondendone lo stato e le condizioni effettive e sondando possibili punti fragili nell'eventualità di un sisma.


Partendo dalle fondamenta, per ogni punto di un fabbricato è necessario effettuare rilievi e analisi, studiare i materiali utilizzati (tipologia, qualità, livello di conservazione) ed effettuare test per ottenere risposte a sollecitazioni di natura meccanica, passaggi indispensabili per un'analisi specifica e mirata.


Varie sono le tipologie di studio disponibili, da raggruppare in due grandi categorie: i più utilizzati sono i controlli non distruttivi (CND o, con l'acronimo inglese NDT, Non Destructive Testing), basati su metodi di rilevazione che non alterano il materiale e quindi non richiedono alcuna asportazione di campioni per analisi; i cugini più invasivi sono invece i controlli distruttivi, quali per esempio il carotaggio, impiegato anche nelle ricerche geologiche, e la tecnica dei martinetti piatti, focalizzati sull'effettiva alterazione della struttura, e sull'ottenere un campione per successive disamine specifiche, relative a proprietà meccaniche, chimiche, ecc... 


Addentrandoci un po' di più nell'argomento, il calcestruzzo è uno dei materiali più frequentemente utilizzati per la costruzione di edifici e, più di altri, oggetto di una serie di tecniche di studio non distruttive, impiegate al fine di testarne capacità e resistenza. 

Le principali sono: 


Indagine termografica 

Si tratta di un'analisi "a calore" dei materiali, utile per individuare potenziali infiltrazioni e difetti strutturali. 

Tramite un'apposita termocamera a raggi infrarossi, rileva le differenze tra temperature interne delle aree di un edificio e l'aria esterna, producendo così una vera e propria mappatura termografica del fabbricato. 


Rilevamento della profondità di carbonatazione

Tra i principali antagonisti del calcestruzzo c'è l'anidride carbonica che, tramite un processo noto come carbonatazione, può comportare un deterioramento progressivo del materiale e della struttura stessa con cui è realizzato. La carbonatazione è il risultato della combinazione di questo gas con la calce di cui è composto il calcestruzzo, creando un mix di calcare e vapore acqueo. I tondini di acciaio del cemento armato subiscono l'effetto di questo agente erosivo, si arrugginiscono e, di conseguenza, aumentano il loro volume, inducendo la struttura a subire tensioni.

Con la formazione di crepe e fessure, i tondini di acciaio si staccano dal blocco di materiale, per cui si rende necessario un intervento di ripristino del calcestruzzo.


Analisi soniche e ultrasoniche

Grazie all'utilizzo di trasduttori elettroacustici, si produce una momentanea deformazione del calcestruzzo in seguito a una sollecitazione esterna che, generando un treno di onde (soniche o ultrasoniche) poi convertito e tramutato in segnale elettrico, permette il calcolo del tempo di transito delle onde nel materiale. 

Queste indagini consentono di determinare l'omogeneità del materiale, la presenza di possibili discontinuità interne e i danneggiamenti, dovuti all'usura del tempo, di cui il materiale può aver sofferto, di pari passo all'eventuale livello di degrado dello stesso.


Analisi sclerometrica

Rigidità, durezza e resistenza del calcestruzzo possono essere determinate dallo sclerometro, uno strumento che, una volta appoggiato perpendicolarmente alla superficie interessata, produce un urto ricavato dalla sua pressione sulla stessa, generando così un indice di rimbalzo, da rilevare ed esaminare su un'apposita scala di valori.


Pacometria

Grazie a questa tecnica è possibile riscontrare digitalmente la presenza di materiali metallici all'interno della superficie di calcestruzzo che si vuole analizzare. Un test pacometrico permette di individuare strutture quali reti di tondini d'acciaio, le loro dimensioni, spessore e direzione, o di rilevare la collocazione di altri elementi, quali cavi elettrici e tubature, interni alla struttura.


Magnetometria

Con una tecnica molto simile a quanto già descritto per le onde soniche e ultrasoniche, questa rilevazione, compiuta tramite bobine trasmittenti, si incentra sul principio dell'induzione elettromagnetica, generando correnti elettromagnetiche nelle strutture metalliche presenti nelle murature.

In questo modo, si ottengono risultati specifici grazie alla generazione di un campo magnetico secondario, rilevato da una ulteriore bobina e successivamente oggetto di studio.


Indagine endoscopica

Fondamentale per determinare lo stato e la disposizione degli strati interni di un materiale, l'esame endoscopico consiste nell'applicazione di un foro di diametro ridotto, profondo potenzialmente tra i 50 e i 100 centimetri, nei punti di rilievo selezionati. L'endoscopio, strumento a fibra ottica inserito nel foro, serve per documentare la stratigrafia del materiale e per rilevare eventuali discontinuità interne. 


Prova SonReb

Dall'inglese Sonic Rebound (Rimbalzo Sonico), è la sintesi della combinazione dell'indice di rimbalzo ottenuto da un'analisi sclerometrica e dal risultato delle onde generate dalle prove ultrasoniche, per determinare la resistenza del materiale. 



Che dire, i metodi sono numerosi, tutti atti a diagnosticare con cura lo stato dei materiali che compongono gli edifici per garantire prevenzione e sicurezza. 

Come facciamo noi di GEI con il nostro lavoro, informandoci e aggiornandoci continuamente, mettendo tutto ciò che riguarda la sicurezza in cima alle nostre priorità, e offrendo ascolto, rispetto, competenza e qualità, i punti cardine della nostra attività.


A presto, per altre informazioni, curiosità e dettagli sul mondo della sicurezza, un must per noi di GEI e un aspetto fondamentale per la vita quotidiana di tutti noi.









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