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Titolo: Il camino: uno strumento "vecchio stile" per far fronte al gelo invernale

Categoria: curiosità

Un dolce e rassicurante crepitio, unito a quell'inconfondibile tepore da relax serale, o nelle mattinate ghiacciate, magari del weekend, che richiama un'atmosfera montana e inevitabilmente invernale, facendoci avviluppare sotto una trapunta in compagnia di un libro o di un film.

Il camino è, per alcuni di noi, un compagno di viaggio comodo, prezioso e irrinunciabile nei mesi più freddi, specialmente nelle zone di montagna e collinari, dove il freddo pungente può precipitare raggiungendo picchi sotto lo zero davvero acuti, a cui far fronte armandoci di tutto il calore disponibile.

Pur non essendo più così in voga come un tempo a causa di diversi fattori, sia per la zona di residenza, per la tipologia di struttura delle abitazioni, per lo spazio necessario per il suo collocamento, con planimetrie da valutare attentamente già in fase di costruzione, il camino rappresenta, per chi lo ha a disposizione, un alleato validissimo per far fronte al gelo invernale.

Certo per essere alimentato richiede legna, e un consistente sforzo fisico in più dovuto alla necessità di un "caricamento manuale" del combustibile rispetto al comodissimo termostato che regola la temperatura nelle nostre case e che, con una semplice digitazione o lo spostamento di una rotella, ci fa pervenire calore creando un ambiente domestico confortevole. Nonostante questa necessità "diretta" di materia prima però, i suoi vantaggi appaiono innegabili, anche, come vedremo, da un punto di vista economico.


Di che cosa si compone un camino?


Siamo abituati a individuare e descrivere come camino il focolare che osserviamo ardere e crepitare con le sue fiamme danzanti quando siamo accoccolati sul divano, o in poltrona, godendo pienamente del tepore che emana. In realtà questa è solo la parte inferiore, protetta da una grata, dell'intera struttura del camino, che si sviluppa invece interamente in altezza, con un lungo tubo, spesso in muratura o anche in altro materiale, che permette il collegamento della bocca inferiore al tetto, per poter consentire la liberazione dei fumi della combustione all'esterno dell'abitazione o del locale in oggetto attraverso i cosiddetti comignoli (anche qui spesso denominati in gergo comune, erroneamente, "camini").

Questo tubo prende il nome di canna fumaria, vero e proprio "motore" e parte fondamentale dell'intera struttura, il cui funzionamento si basa su principi fisici riconducibili a un'idea di sostanziale equilibrio, per una sua corretta gestione.

Quando deponiamo la legna nella bocca del camino, accendiamo il fuoco e lo ravviviamo, se necessario, con l'utilizzo di un mantice, il calore delle fiamme cresce sempre di più fino a riscaldare l'aria circostante, facendo espandere il gas prodotto, che diventa più leggero. Questa differenza di pressione e densità spinge l'aria calda, e i gas nocivi emessi dal fuoco, a salire per la canna fumaria, lasciando spazio all'aria esterna che, molto più fredda e pesante, tende a "cadere" facendosi largo giù per la canna, sostituendosi così ai fumi e creando una situazione in cui a regnare è l'equilibrio. In un sistema ciclico, questa aria fredda contenente ossigeno funge da comburente per il fuoco, come abbiamo visto nella descrizione del triangolo del fuoco alimentando le fiamme fino all'esaurirsi del combustibile, ossia la materia che sta bruciando, nel nostro caso la legna deposta.

Tra le tante tipologie di legno ne troviamo alcune che si prestano maggiormente come legna da ardere in un camino, come per esempio noce, frassino, betulla, acacia, faggio e addirittura quercia, ideali in quanto in grado di sprigionare maggior calore. Si tratta della cosiddetta legna "dura", più difficile da attizzare ma più longeva e duratura in termini di combustione. Le fa da contraltare la legna "dolce", come pino e larice e, in linea di massima, gli alberi sempreverdi, che prende fuoco con maggior facilità in quanto molto resinosa ma, altrettanto rapidamente, si consuma finendo per estinguersi in minor tempo. Requisito fondamentale della legna da ardere è inoltre che sia stagionata e asciutta, in quanto consente così una combustione perfetta, senza scatenare nugoli di fumo densi ed eccessivi, assolutamente da evitare all'interno di un ambiente chiuso.

Il camino, con la sua canna fumaria, non è dotato di una valvola meccanica che regoli automaticamente il sistema per cui il tiraggio, ossia l'aspirazione naturale di fumi e gas che percorrono la canna stessa, può essere controllato "fai da te" semplicemente aggiungendo o sottraendo il quantitativo di combustibile a disposizione. Generalmente un tiraggio corretto rientra tra i 10 e i 20 Pascal, valore equivalente a tra 1 e 2 decimillesimi della pressione esterna. Per favorire una corretta fuoriuscita dei fumi prodotti, la canna fumaria deve snodarsi quanto più possibile in verticale, con un percorso privo di curvature, restringimenti o cambiamenti nel diametro o nella sezione interna, che si consiglia sia circolare e che deve necessariamente arrivare fino al tetto, superando il suo limite in altezza, e venendo rivestita nella sua parte finale da un comignolo antivento, che ha la funzione di "indirizzare" i fumi verso l'alto, senza farli disperdere troppo vicino all'imboccatura della canna, e di riparare il focolare da precipitazioni quali pioggia, neve e grandine, che potrebbero altrimenti cadere nella canna fumaria.

Una corretta coibentazione, ossia il completo rivestimento interno della canna garantito dall'impiego di un materiale isolante, per evitare possibili fughe di gas indesiderate, è inoltre una caratteristica indispensabile per una struttura sicura e rispettosa delle norme vigenti.

Oltre a un indiscutibile fascino suggestivo, il camino può rivelarsi anche un importante fonte di risparmio in un'epoca, come quella che stiamo attraversando, fortemente segnata da rincari molto elevati nelle tariffe del gas per cui, ricorrendo a un rimedio più diretto (occorrerebbe anche dire, senza tema di smentite, più "naturale"), ne beneficeremmo altresì in termini meramente economici, potendo mantenere il sistema di riscaldamento centralizzato, di cui le nostre case sono comunque dotate, almeno parzialmente spento, o comunque riducendo sensibilmente il suo utilizzo.

Per chi l'ha a disposizione allora, perché non affidarsi stabilmente all'utilizzo del camino? Di lunga storia e tradizione, ma estremamente attuale ancora oggi per darci supporto e riscaldare le nostre giornate e notti invernali, con un tocco di fascino accattivante che impreziosirà sicuramente il nostro ambiente domestico. Attenzione però... non dimenticate una pulizia e manutenzione periodica e, soprattutto, ricordatevi di spegnerlo la notte di Natale, o qualcuno letteralmente "brucerà" della voglia di consegnarvi i regali!










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